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Il Pungitopo

Anche in Piemonte, nei boschi di latifoglie più asciutti e tendenzialmente esposti a sud fino ad una quota di circa 600 metri, possiamo trovare le rigogliose piante di Ruscus aculeatus, volgarmente conosciuto come pungitopo, una pianta davvero particolare sia per l’aspetto che per gli utilizzi che ha avuto in passato. Gli esemplari che ho avuto modo di fotografare recentemente si trovano lungo la pista tagliafuoco del Monte Musinè, un’area che ho sempre trovato molto interessante dal punto di vista botanico.

Ruscus aculeatus, è una specie protetta a livello nazionale, perenne, sempreverde tipica dei terreni calcarei e dall’aspetto cespuglioso. Osservando la pianta, quelle che noi crediamo essere delle comuni foglie, sono in realtà dei fusti modificati, i cladodi, che a causa della mancanza o dell’insufficienza delle foglie, diventano verdi assumendo però le funzioni delle foglie stesse. In realtà il pungitopo non è del tutto privo di foglie ma sono piccolissime, delle minuscole squame poste sull’ascella dei rami, non svolgono la fotosintesi e sono caduche.

I fiori unisessuali sono poco appariscenti sono inseriti sulla pagina inferiore dei cladodi; il perigonio è composto da 6 tepali verdastri, con gli stami uniti in un unico tubo carnoso di colore violetto. Quando i fiori femminili vengono fecondati, si trasformano in una bacca sferica che a maturazione diventa di colore rosso. I frutti sono globosi, di colore rosso vivo, contenenti 1-2 semi. Sono radi e permangono sulla pianta a lungo. 

Habitat

Il pungitopo predilige le zone calde, ombreggiate e i terreni calcarei; lo si trova facilmente nei luoghi aridi e sassosi, nei boschi, e vegeta fino a circa 600-800 m di altitudine, non oltre poiché teme il freddo. È diffuso in tutta Italia ed è presente sia nei boschi sempreverdi ma anche caducifogli. Tollera la siccità estiva e predilige i terreni calcarei.

Commestibilità

I turioni, ovvero i germogli che compaiono in primavera, sono commestibili, di sapore amarognolo e in passato erano protagonisti di molte ricette tradizionali (venivano lessati e consumati similmente come degli asparagi). Oggi la pianta è protetta e la raccolta regolamentata a seconda delle regioni. 

Proprietà

Le parti della pianta utilizzate in fitoterapia sono le radici e soprattutto il rizoma di cui già Plinio il Vecchio descriveva le proprietà diuretiche e la capacità di favorire il flusso mestruale. È un potente tonico con proprietà vasocostrittrici.

Usi tradizionali

Il pungitopo in passato era ampiamente utilizzato per svariati usi ed è stato oggetto di raccolta così eccessiva da giustificarne, nei tempi odierni, la protezione a livello nazionale. Come suggerisce il nome comune della pianta stessa, i rami venivano utilizzati per proteggere gli alimenti (come formaggi e salumi) dalle morsicature dei roditori. I fusti spinosi venivano inoltre raccolti in fasci per utilizzarli come scope o per rimuovere la fuliggine dalle canne fumarie. La pianta era inoltre ricercata per le decorazioni natalizie, visto che i frutti di un rosso cangiante permangono a lungo sulla pianta. Le bacche rosse sono il simbolo del Natale, della luce e del buon auspicio, una promessa di abbondanza e fecondità per il nuovo anno che comincia. Secondo la tradizione, le foglie spinose rievocano le spine della corona di Cristo e le bacche il rosso del suo sangue. Si pensava inoltre che avere il pungitopo nelle vicinanze della propria casa potesse tenere lontano i malefici. Oggi la raccolta in Italia è vietata o regolamentata in base alle disposizioni regionali. 

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